La vaccinazione è un efficace metodo di contrasto alle malattie infettive: stimola la produzione da parte dell’organismo delle difese immunitarie, utilizzando piccolissime parti dei microrganismi infettivi o delle loro tossine rese innocue, oppure utilizza i microrganismi stessi, inattivati e quindi non pericolosi.
I benefici prodotti dai vaccini, sia per l’individuo che per la collettività, sono molto superiori ai rischi.
I vaccini sono un vantaggio per la collettività perché nella maggior parte dei casi chi si vaccina non trasmette le malattie e inoltre vaccinando un’alta percentuale di individui vengono protetti anche i soggetti più deboli (neonati, donne in gravidanza, individui immunodepressi) che non possono vaccinarsi. Questo meccanismo viene chiamato immunità di gregge e può condurre ad una riduzione dei casi e anche alla scomparsa della malattia (es. vaiolo).
Frequentemente vengono utilizzati vaccini combinati, che proteggono da più malattie infettive. Quelli usati normalmente sono:
- esavalente (poliomielite, difterite, tetano, epatite B, pertosse, emofilo) - somministrato in tre dosi nel primo anno di vita;
- trivalente MPR (morbillo, parotite, rosolia) - somministrato a 12-15 mesi e a 5-6 anni (esiste anche il tetravalente MPRV -morbillo, parotite, rosolia, varicella- , ma non viene utilizzato in tutte le ASL);
- tetravalente IPV-DTPa o IPV-dTpa (poliomielite, difterite, tetano, pertosse) - utilizzati rispettivamente per il richiamo a 5-6 anni e per quello nell'adolescente;
- trivalente dTpa (difterite, tetano, pertosse) – utilizzato per i richiami nell’adolescente/adulto.
(DTPa: formulazione pediatrica - dTpa: formulazione adolescente-adulto)
Il vaccino si somministra con una iniezione nella coscia nei lattanti e nel braccio nelle età successive.