Al Comitato nazionale per la sicurezza alimentare, Sezione di Sicurezza alimentare, è stato chiesto di esprimere un parere sull’eventuale rischio ambientale, sanitario e di sicurezza alimentare legato ad un eventuale utilizzo futuro di farmaci contenenti antibiotici nelle api per la terapia di malattie batteriche e fungine.
Attualmente, sottolinea il Cnsa in conclusione dell’articolato parere pubblicato dal ministero della Salute, non si dispone di elementi e dati scientifici sufficienti per valutare quanto l’eventuale presenza di residui di antibiotici nel miele possa realmente contribuire ad una pressione selettiva per fattori di resistenza in batteri commensali dell’intestino umano; altresì, i dati disponibili sono insufficienti per esprimere un parere esaustivo di valutazione del rischio ambientale, sanitario e di sicurezza alimentare legato all’utilizzo di farmaci contenenti antibiotici in apicoltura. In tutta l’Unione europea, la decisione di trattare le api con antibiotici viene presa dal veterinario che, se lo ritiene, può prescrivere, sotto la propria responsabilità, farmaci contenenti antibiotici.
Pertanto, la Sezione di sicurezza alimentare del Cnsa suggerisce lo svolgimento di un ampio studio di campo riguardante l’impiego di antibiotici in apicoltura; questo allo scopo di valutare alcuni principi attivi antimicrobici nei confronti delle malattie delle api e la loro applicazione con impiego di specifiche tecniche apistiche per garantire la salute delle api e la salubrità dei prodotti dell’alveare.
Fonte: Ministero della Salute – 6 aprile 2017