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Considerato il persistere della presenza di Aethina tumida nel territorio della regione Calabria la Direzione generale Sanità animale e del farmaco veterinario del Ministero della Salute ha ritenuto necessario realizzare anche per il 2016 un piano di sorveglianza che coinvolga l’intero territorio nazionale. Il piano si integrerà con il piano di sorveglianza specificamente predisposto nelle regioni Calabria e Sicilia che, tenuto conto della particolare situazione epidemiologica di dette regioni, vede anche l’impiego di nuclei sentinella. La realizzazione di questo piano di sorveglianza dovrebbe fornire, con dati statistici affidabili, l’attuale situazione epidemiologica nonché garanzie agli altri Stati membri, alla Commissione Europea e agli Stati terzi, circa la capacità del medesimo sistema di rilevare quanto prima la presenza di Aethina tumida sul territorio di competenza.
Nella nota diramata, e con la quale sono state fornite le linee guida per l’attuazione di un piano di sorveglianza omogeneo per la ricerca di Aethina tumida in tutte le regioni e province autonome del territorio nazionale, si sottolinea la necessità di implementare il piano di sorveglianza secondo i criteri e la tempistica prevista, inclusa quella relativa all’invio dei dati, senza i quali non si potrà provvedere a dimostrare l’effettiva situazione epidemiologica di Aethina tumida in Italia.
Il piano di sorveglianza inoltre si affianca inoltre all’attività di controllo della movimentazione di api e materiale apistico che sappiamo svolgere un ruolo favorente la possibile diffusione dell’infestazione, come peraltro evidenziato anche nel recente parere scientifico pubblicato dall’Efsa nel dicembre 2015. In cui si concludeva che Il piccolo scarabeo dell'alveare, presente nel sud Italia almeno dal settembre 2014, potrebbe sopravvivere in tutti gli Stati membri e diffondersi rapidamente su grandi distanze, nel caso gli alveari infestati venissero spostati. Le restrizioni allo spostamento di api da miele, bombi e prodotti da zone infestate a zone indenni devono pertanto essere mantenute, onde evitare che il parassita si diffonda ulteriormente nell'UE
10 febbraio 2016
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