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Monitoraggio ambientale per la presenza di idrocarburi policiclici aromatici e metalli pesanti nel territorio della Asl Roma G attraverso l'utilizzo dell'ape domestica
Caratteri  innovativi del progetto
Il progetto nasce con la finalità di studiare la distribuzione di alcuni gruppi di contaminanti nel territorio della ASL Roma/5. Il carattere innovativo del progettoè legato all'utilizzo dell'ape come bioindicatore di contaminazione da IPA e del miele per i metalli pesanti. La collaborazione con il Dipartimento di Scienze degli Alimenti dell’Università degli Studi di Teramo rappresenta inoltre un punto di forza del progetto, in quanto si occupa da molti anni di queste tematiche con notevole produzione scientifica, oltre al consolidato contributo istituzionale dell'IZS Lazio e Toscana. La presenza di numerosi alveari nel comprensorio della ASL garantisce una concreta fattibilità del progetto.
L’inquinamento ambientale e le recenti emergenze connesse ad una cattiva gestione del territorio negli ultimi periodi hanno avuto forte eco nell’opinione pubblica. In particolare, l’esigenza di monitorare con più attenzione l’ambiente che ci circonda ai fini della rilevazione delle fonti di inquinamento e di una sua tutela è un tema di forte attualità . In questo contesto si è rafforzato l’interesse per l’uso dei bioindicatori come mezzo di rilevamento dello “stato di salute†dell’ambiente. Questi infatti sono definiti come rappresentazioni sintetiche di realtà complesse, in quanto consentono di tener conto di interazioni sinergiche ed, inoltre, possono reagire sia ad un singolo che ad un complesso di fattori relativi non solo al presente, ma anche al recente passato, in quanto a differenza delle analisi chimico-fisiche che offrono una risposta relativa al solo momento e al solo luogo del campionamento, possiedono una sorta di “memoria†del danno inflitto dal contaminante. Tra i bioindicatori appartenenti al mondo animale le api, per le loro caratteristiche biologiche, etologiche e fisiologiche vengono considerate dei validi indicatori di contaminazione ambientale ed il loro impiego così come i prodotti dell’alveare hanno ormai assunto una buona importanza nel biomonitoraggio proprio per la semplicità gestionale, l’economicità e l’efficacia di rilevazione. Le api, infatti, abbinano ad un alto tasso di riproduzione e una vita media di breve durata, un ampia area di perlustrazione (fino a 7 km2) ed un corpo rivestito di peluria, caratteristica questa che le permette di intercettare le particelle in sospensione atmosferica o presenti sulla vegetazione veicolandole all’interno dell’alveare. Grazie a queste peculiarità le api ci permettono di individuare le eventuali sostanze inquinanti attraverso tecniche di monitoraggio basate sul controllo numerico della popolazione o attraverso analisi chimiche sulle stesse api o sui prodotti dell’alveare quali la cera, il miele, la propoli ed il polline. Mentre l’impiego delle api e del miele nel monitoraggio dell’inquinamento da agrofarmaci è un fatto ormai consolidato in quanto questo insetto ed i prodotti dell’alveare si sono rilevati, per la puntualità e la precisione delle risposte, degli ottimi bioindicatori di questi inquinanti di origine agricola, per quanto riguarda il loro utilizzo e soprattutto la loro affidabilità , nella contaminazione da composti organici semivolatili (SOCs).
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