Si chiama Vespa Orientalis, ma tra gli apicoltori è nota come “killer delle api”. Ed è stata ritrovata in porto, grazie proprio a rimorchiatore appassionato di apicoltura associato all’Alpa ((Associazione Ligure Produttori Apistici Miele) che l’ha riconosciuta e ha subito dato l’allarme.
A differenza della vespa velutina, altro calabrone che rappresenta un grande pericolo per le api ma che è stata di fatto introdotta “artificialmente” in Europa dall’estero, la orientalis è diffusa in Asia, Medio Oriente, Nord Africa e Sud Est Europeo, ma è una specie presente in modo naturale anche nell’Italia meridionale, in particolare in Sicilia, dove attacca gli alveari ed è in grado di provocare molti danni all’apicoltura.
Proprio come gli altri calabroni, la Vespa orientalis spesso si sposta da una zona all’altra sfruttando l’uomo e il trasporto delle merci soprattuto via mare: porti e in generale aree di transito sono vere e propri “varchi d’ingresso” per queste specie, come dimostra il recente ritrovamento a Genova e alcune precedenti segnalazioni nel Lazio e a Valencia, in Spagna.
L’esemplare è stato intercettato anche grazie alle campagne informative e ai sistemi di monitoraggio stabiliti a livello regionale per combattere l’invasione della vespa velutina: Andrea Valle, il rimorchiatore che per primo ha notato la orientalis, l’ha subito intercettata e fotografata per consentire ai ricercatori e agli entomologi impegnati nei progetti Life Stopvespa e Stopvelutina una valutazione, consentendo un’identificazione certa.
La speranza, ora, è che si tratti di un esemplare isolato e che non siano presenti nido: «Si consiglia e richiede alle persone di installare bottiglie trappola come effettuato per la Vespa velutina, per monitorarne l’eventuale presenza, prestando particolarmente attenzione ad individui sospetti – è l’appello di AlpaMiele – A un occhio poco allenato i calabroni e le vespe possono sembrare tutte uguali, ma hanno caratteristiche precise che le distinguono; per aiutare l’identificazione, è necessario fotografare gli esemplari ed eventualmente conservarli in freezer per successive verifiche da parte degli studiosi».
Le segnalazioni vanno inviate a 800 445445 (Numero Verde Regione Liguria) e 335 6673358 (LIFE STOPVESPA).
genovatoday – 20 maggio 2018